Agrigento: cosa vedere al Parco Archeologico della Valle dei Templi
Agrigento, città della Valle dei Templi, viene fondata nel 581 a.C., dapprima luogo in cui i popoli indigeni intrattenevano scambi commerciali e, successivamente, sede della polis di Akragas. Diverse furono le dominazioni che hanno formato la città e il suo nome: con i romani, arrivata al suo periodo di estremo splendore, era riconosciuta come Agrigentum. Caduta, poi, sotto il dominio arabo, divenne Kerkent o Gergent e, a seguire, Girgenti con i Normanni.
La città, oggi conosciuta come Agrigento, nasconde meraviglie sparse per tutto il suo territorio come, ad esempio, il suo centro storico ricco di vicoli, cortili, scale, piazze su cui sovrastano palazzi signorili, chiese del Medioevo, cattedrali dell’epoca barocca e altre strutture architettoniche che comunicano il miscuglio di culture succedutesi nei secoli in Sicilia. Il comune italiano, però, non nasconde solo ma, al contrario, sfoggia con fierezza altre attrazioni che catturano ogni anno migliaia di turisti, spinti dalla curiosità di essere spettatori di un pezzo di storia. Grande esempio di ciò risulta essere la Valle dei Templi.
Agrigento: Città della Valle dei Templi e tesoro della Sicilia Antica
Agrigento è un luogo affascinante e meritevole di visita, data la sua loro bellezza e importanza, non solo estetica ma soprattutto, storica e nazionale. È una delle tappe più ambite perché ricca di testimonianze delle molteplici popolazioni che hanno impresso il loro marchio su di essa, donandogli l’attrattiva che la caratterizza ad oggi.
La Valle dei Templi di Agrigento
La Valle dei Templi è un parco archeologico, caratterizzato da templi dorici del periodo ellenico e dal modo in cui, questi ultimi, si sono sorprendentemente conservati nel corso del tempo. Nel 1997, l’intera zona è entrata a far parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO mentre, nel 2000, è divenuta parco archeologico regionale.
Le strutture all’interno della Valle risalgono al periodo in cui, i geloi, eressero l’antica polis di Akragas inaugurando, così, l’inizio della storia stessa della città di Agrigento. Akragas è stata fondata su un altipiano non troppo distante dal mare, circondato dai fiumi Akragas e Hypsas, nonché abbracciato dai rilievi della Rupe Atenea, dal Colle di Girgenti e dalla Collina dei Templi. A partire dal periodo di Falaride e Terone, fino ad arrivare all’epoca democratica con Empedocle, la polis diviene un’importante città stato con più di 200.000 abitanti. Con le dominazioni già accennate precedentemente, Akragas vede la successione di periodi di ascesa e altrettanti momenti di impopolarità che, però, non hanno scalfito la sua testimonianza più importante: i templi
Tempio di Giunone
Il Tempio di Giunone è un edificio di ordine dorico, risalente alla metà del V secolo a.C., formato da diciannove colonne che poggiano su una base rialzata da quattro gradini. Presumibilmente restaurato in epoca romana, all’interno possiamo distinguere un atrio all’ingresso, una cella e un vano posteriore. Tra i primi due vi è una porta affiancata da due piloni e delle scale che portano al tetto. Sul lato est della struttura, di fronte all’ingresso, invece troviamo l’altare con una scalinata di dieci gradini.
Posto sul punto più elevato della collina dei Templi, l’attribuzione della divinità Giunone al suo nome è, in realtà, frutto di un errore dato da una incorretta interpretazione di un passo dello scrittore romano Plinio Il Vecchio, che si riferisce, in realtà, al tempio di Giunone sul promontorio Lacinio a Crotone, in Magna Grecia.
Tempio della Concordia
Il Tempio della Concordia, databile alla seconda metà del V a.C., ha una struttura che ricorda il Tempio di Giunone appena descritto, riportando diciannove colonne su una base rialzata di quattro gradini. La differenza con tutti gli altri templi del parco, però, è che quello della Concordia è il templio che presenta il miglior stato di conservazione, mantenendo quasi interamente la trabeazione e i suoi due frontoni.
L’edificio deve il suo nome a un’iscrizione latina della metà del I secolo d.C. con dedica alla “Concordia degli Agrigentini”, anche se, la tradizione vuole che il tempio fu trasformato in chiesa cristiana intorno alla fine del VI secolo d.C., aprendo ad ulteriori ipotesi riguardo la titolarità della struttura. Infatti, la dualità dei demoni pagani e la duplice dedica della chiesa, hanno portato a credere che, originariamente, il tempio fosse dedicato ad una coppia di divinità greche, ad oggi ancora non identificate a causa di insufficienza di prove archeologiche.
Tempio di Ercole
Il Tempio di Ercole è un edificio di ordine dorico, risalente alla fine del VI secolo a.C., formato da 21 colonne poggiate su un basamento rialzato da tre gradini. Il più antico dei templi di Agrigento presenta un interno stretto e lungo, suddiviso in atrio, cella e vano posteriore, la porta della seconda affiancata da due piloni e una scala che porta al tetto. Quest’ultima disposizione, presente anche nei templi precedentemente descritti, è una caratteristica dell’architettura agrigentina qui presente per la prima volta. Infine, sono state rinvenute, oltre ad una statua del dio Asclepio, delle grondaie a forma di testa leonina che un tempo erano posizionate sul tetto decorato della struttura.
Il templio è stato dedicato all’eroe Ercole sulla base di un passo di Cicerone che ricorda l’esistenza di un tempio dedicato a Ercole presso l’Agorà, posizionata nell’area immediatamente a Nord.
Tempio di Asclepio
Il Tempio di Asclepio è un edificio di ordine dorico, situato all’interno di imponenti mura con accesso monumentale e poggiato su una base rialzata da tre gradini. Troviamo, al suo interno, i resti di una cella con scale per accedere al tetto, preceduta da un atrio con due colonne fra le ante e, ad Ovest, due mezze colonne, aderenti alla muratura terminante con pilastri angolari, per dare l’apparenza di un falso vano posteriore. Intorno al tempio si riunivano i malati in attesa di essere attenzionati e curati dopo i rituali di purificazione, accolti in luoghi ad oggi sopravvissuti come i resti di due portici colonnati, di cisterne, di una fontana e di edifici.
Asclepio, a cui la struttura è dedicata, era riconosciuto come il dio greco della Medicina, figlio di Apollo, oggetto di un grande culto localizzato a Sud della cinta muraria greca della città antica, nella Piana di San Gregorio. Le testimonianze, della reale presenza del culto, provengono da opere letterarie antiche e sulla base degli scavi archeologici che hanno portato alla luce il tempio. Già utilizzato in ottica di destinazione sacra nel VI secolo a.C., come luogo di culto per Apollo medico, è nel VI e III secolo a.C. che assume le sue sembianze conclusive.
I grandi complessi monumentali, comprendenti i templi, sono solo alcuni dei più numerosi edifici che sono compresi all’interno del parco archeologico di Agrigento, quali, necropoli cristiane, tombe antiche, teatri, zone urbane e tanto altro. La valle, però, mantiene il suo nome di Valle dei Templi poiché, tra tutte le attrazioni del sito, questi ultimi riescono ancora ad essere un grande ma, ugualmente, intuitivo simbolo del passato che ha formato e dato vita alla storia dell’arte italiana.