Le reti da pesca: importanza, caratteristiche e utilizzo

La pesca è un’attività antichissima, che trae le sue origini dalla volontà dell’uomo di sopravvivere alla fame. Le tecniche utilizzate per pescare sono rimaste invariate per molto tempo, fino all’inizio del secolo scorso. I rischi di questa attività tendevano ad aumentare nei primi anni del novecento, attraverso l’utilizzo di barche a vela o a remi.

Con l’introduzione dei motori sui pescherecci si è rivoluzionato il modo di “fare pesca”, eliminando rischi legati ai venti e al numero di equipaggio impegnato nel movimento dei remi.  Tuttavia, l’utilizzo delle reti è rimasto sempre invariato e fondamentale. Si è passati a reti più grandi e lunghe, adattandole alle dimensioni dei pescherecci per ottenere un differente sistema di pescato e aumentare la produttività.

Basti pensare all’evoluzione delle reti nella pesca a strascico. L’installazione dei motori ha garantito una velocità costante dell’imbarcazione, facilitando il tiro della rete, grazie all’uso di divergenti per garantire l’apertura orizzontale delle reti a strascico. Queste ultime fanno parte della categoria delle “reti da traino” e si distinguono in: reti a strascico, reti a grande apertura verticale (reti relingate o francesi) e reti a bocca fissa (sfogliare, gangheri, rapidi). A Mazara molte reti utilizzate nella pesca vengono prodotte e lavorate interamente a mano, tramandando l’arte del retiere anche alle giovani generazioni.

Le reti da pesca: importanza, caratteristiche e utilizzo

La rete a strascico tradizionale, conosciuta comunemente anche come “rizzaglio”, è quella più diffusa e utilizzata in Italia per la cattura di specie più pregiate. Tali reti hanno una forma conica e sono costituite da: corde, sacco, avansacco e braccia. La capienza del sacco è fondamentale per la cattura di una quantità maggiore di pesci.

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