Tra i tesori della Sicilia c’è Marsala

A Trapani sono situati alcuni dei comuni più suggestivi e attraenti della Sicilia, contenitori di importanti opere storiche e gustosi piatti tradizionali che, ogni anno, attirano la curiosità di migliaia di turisti. Tra le bellezze del territorio, il comune più grande della città accoglie diversi di questi elementi: parliamo di Marsala.

Marsala, o Maissala per i locali, conta 79.000 abitanti, divenendo così il comune più popolato di Trapani. La grandezza che lo contraddistingue non è dovuta solo ad un mero fatto territoriale e di spazio, la città ha una grande importanza anche a livello storico come, d’altronde, tante delle località situate in Sicilia.

La sua storia

Nel 397 d.C, i superstiti della colonia fenicia Mozia, decisero di rifugiarsi sulla costa siciliana dopo la distruzione della colonia, fondando un insediamento a cui diedero il nome di Lebum. Quest’ultimo termine, divenuto poi Lilibeo (“la città che guarda la Libia”), si riferisce al fatto che, in antichità, tutta la costa settentrionale dell’Africa veniva chiamata Lybia. Segue un periodo di dieci anni in cui Lilibeo cade sotto assedio di Pirro Re dell’Epiro, senza però fruttare grandi risultati, poiché, la colonia sapeva sfruttare al meglio dei tunnel sotterranei che permettevano di cogliere di sorpresa i nemici.

La storia di Marsala, poi, continua nei primi due secoli dell’età imperiale romana e nel III secolo d.C., periodo in cui fu costituita la Colonia Helvia Augusta Lilybitanorum. Sotto dominazione romana troviamo la figura di Cicerone, particolarmente legato a ciò che lui definiva “splendida città lilibetana” e di cui è situato un mezzo busto all’interno del Museo archeologico di Marsala. Con i romani la città diviene un importante punto di commercio, arricchita con vari edifici e monumenti che l’hanno caratterizzata con valenza positiva. Dopo un breve periodo negativo, dovuto anche ad uno scontro con dei vandali, nel territorio arrivano gli arabo-berberi che soprannominarono la città come Marsa-Allah, porto di Dio. Con questa popolazione, Marsala riprende la sua ascesa come porto commerciale e si avvia verso la configurazione che conosciamo ad oggi.

Con la creazione del Regno delle Due Sicilie, infine, viene inserita nella Provincia di Trapani e, successivamente, diviene luogo del famoso sbarco di Giuseppe Garibaldi e dei Mille.

Il centro storico di Marsala

Tutta l’importanza storica di Marsala ha fatto si che, quest’ultima, potesse conservare diversi reperti storici del territorio, partendo dal suo centro. Il centro storico della città nasconde molteplici meraviglie come, per esempio, il Duomo dedicato al vescovo di Canterbury, costruito su impianto normanno e di cui dedica risale alla volontà di alcuni imprenditori inglesi, che lo hanno commissionato. Attraversando alcuni reperti archeologici risalenti alla vecchia Lilibeo, si potranno ammirare anche la chiesa del Purgatorio, con la sua piazza e fontana barocca al centro. La Pinacoteca Comunale contiene, al suo interno, un prezioso chiostro del XIII secolo e poi, una volta arrivati nel nucleo del centro, Piazza dell’Addolorata, si può osservare il comune e l’Antico Mercato. Quest’ultimo presenta ancora le influenze delle antiche popolazioni arabe. Infine la città, precedentemente protetta da alcune mura, conserva ancora due delle quattro principali porte di accesso: Porta Garibaldi (da cui il personaggio di riferimento entrò dopo lo sbarco) e Porta Nuova.

Centro storico - Duomo di Marsala

I piatti tipici di Marsala

L’attrattiva di Marsala, però, non si nasconde solo nel suo passato storico ma anche nel suo presente tradizionale. Come la maggior parte delle città della Sicilia, anche la vecchia Lilibeo presenta piatti tipici del territorio irresistibili e simbolici come, primo tra tutti, il suo vino. La cosiddetta “città del vino” deve questo soprannome a un’importante produzione di quest’ultimo, ad opera del commerciante inglese John Woodhouse che, per importarlo nel suo Paese, ne modificò alcune caratteristiche che lo hanno reso quello che conosciamo ad oggi.

Marsala presenta, poi, diverse pietanze del posto, gustabili principalmente per strada come street food. Nella categoria del salato possiamo trovare il panino con le panelle, farcito con farinata di ceci fritta e servito con qualche goccia di limone come condimento. Il pane cunzato, mezza pagnotta di dimensioni importanti cotta artigianalmente e condita con pomodorini, origano, capperi e formaggio. Poi, la rianata, pizza morbida con grande quantità di origano e, infine, la celebre arancina (che qui si pronuncia al femminile). Per il dolce possiamo ritrovare le celebri granite siciliane, con ricetta sostanzialmente diversa rispetto al resto d’Italia, la brioscia con il gelato e la cassata siciliana.

Tutti questi piatti tipici sono anch’essi storici, parliamo di piccoli passaggi per delle ricette vecchie di mille anni che rappresentano i tentativi di tutte le popolazioni del passato, le aggiunte nei secoli. La loro conservazione, durata fino ai giorni nostri, è la testimonianza delle civiltà antiche che continuano a vivere grazie a pochi e semplici ingredienti.

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